La storia di Milano, i suoi luoghi, i suoi personaggi. Un blog di Mauro Colombo

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lunedì 14 luglio 2014

Il Tram funebre (la Gioconda)



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tram funebre gioconda cimitero maggiore musoccoCon l'inaugurazione del cimitero Maggiore presso Musocco avvenuta il 23 ottobre 1895 (leggi l'articolo sui Cimiteri milanesi), sorse subito il problema dei cortei funebri, data la zona alquanto periferica che era stata prescelta per il nuovo camposanto.
Per ovviare a lunghe peregrinazioni, il Comune pensò, in accordo prima con la S.A.O. e poi con la Edison che gestiva i tram elettrici cittadini, di far realizzare alla Carminati e Toselli alcune vetture per il trasporto del feretro e dei parenti. Per gli accompagnatori del feretro, erano previste tutte le comodità: sedili in velluto, tappezzerie, vetri smerigliati per la privacy, riscaldamento elettrico e ventilatori estivi.
I tram funebri, del resto, erano già di moda in molte città d'Europa e degli Stati Uniti.

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La stazione Bramante

La Edison, dunque, mise a disposizione una stazione di partenza nella parte finale di via Bramante, oggi intitolata a Luigi Nono.
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Qui confluivano, dalle varie parrocchie, le salme, che venivano trasbordate dal carro funebre al tram predisposto per l'ultimo viaggio del caro estinto. I Milanesi ribattezzarono ben presto la lugubre vettura tramviaria "la gioconda", mostrando un sarcastico cinismo.


La stazione porta Romana

Dopo un decennio apparve evidente la necessità di aprire una seconda stazione di tram funebri, per poter accontentare anche la parte meridionale della città.
Così,  giovedì 3 ottobre 1907 (come scrisse il Corriere della Sera), si inaugurò la seconda stazione, costruendo una palazzina liberty accanto alla Porta Romana, sfruttando un baluardo dei vecchi bastioni spagnoli (oggi piazzale Medaglie d'oro). Prima salma trasportata: quella di Luigi Cereda, con ultima residenza in via Osti.
Alla stazione di Porta Romana arrivavano i carri funebri dei  rioni meridionali della città. Dal carro la bara veniva trasferita sulla nera carrozza tramviaria, dietro alla quale erano agganciati dei vagoni, sempre neri, per trasportare i parenti e il clero diretto al cimitero. La stazione venne costruita in modo d apoter gestire due trasporti di salme contemporaneamente, senza che vi fosse promiscuità tra i parenti dei due mesti cortei.





Il percorso ferroviario seguiva poi quella che oggi è la circonvallazione dei tram (Montenero, Premuda, Piave, ecc) e giunto da porta Volta al Monumentale, lo costeggiava per passare accanto alla stazione di Bramante; dopodichè raggiunta piazza Coriolano, terminava per Cenisio e infine imboccava viale Certosa fino al capolinea di piazzale Musocco.








Il servizio fu molto sfruttato inizialmente, poi con l'avvento dei primi veicoli a motore cominciò a perdere vantaggio, e finì con l'essere soppresso nel 1928.
Il Comune mantenne comunque per alcuni anni ancora il servizio di trasporto salme, sfruttando alcuni autobus elettrici della Rognini e Balbo, dismessi dal servizio passeggeri.
L'edificio passò poi all'ATM che lo trasformò nel circolo ricreativo per i dipendenti, mentre oggi la palazzina ospita un istituto termale.
I tram neri  (debitamente riverniciati) finirono quali convogli di servizio per la manutenzione delle linee.



Bibliografia

F. Minorini, Il servizio tramviario per i trasporti funebri e la nuova stazione funebre, 1907


mauro colombo
luglio 2014
ultimo aggiornamento: maggio 2017
maurocolombomilano@virgilio.it